I "limiti" del reato di associazione di tipo mafioso di fronte alle "mafie in trasferta"
DOI:
https://doi.org/10.13130/cross-7982Abstract
Nelle regioni dell’Italia settentrionale si assiste da tempo all’emersione di cellule criminali, anche embrionali, legate e affiliate alle mafie storiche e, in specie, alla ‘ndrangheta: nei relativi procedimenti penali si è posta la questione della configurabilità, per ciascuna di esse, di un’autonoma associazione di tipo mafioso, che deriverebbe i caratteri di mafiosità dall’associazione madre. Il saggio richiama l’attenzione sull’esigenza di una puntuale verifica dei requisiti di fattispecie del reato previsto dall’art. 416-bis c.p. in relazione alla singola associazione, circostanza che complica la possibilità di ravvisare, di volta in volta, un’associazione autonomamente rilevante.
Parole chiave: associazione di tipo mafioso; nuove mafie; ‘ndrangheta; metodo mafioso; locali.