La mafia come virus. Insegnamenti involontari della pandemia (a proposito di un dibattito quasi antico)
DOI:
https://doi.org/10.13130/cross-13614Parole chiave:
contagio; virus; corpo sano; mafia; pregiudizio etnicoAbstract
L’articolo trae dal dibattito scientifico sulla pandemia da Covid19 la prospettiva adeguata in cui guardare ai concetti di contagio e di virus. E la applica all’espansione delle organizzazioni mafiose in aree non tradizionali, rilevando come in tal caso sia corretto parlare di contagio, visto che a essere colpiti dal virus del metodo mafioso sono non “corpi sani” ma organismi sociali già indeboliti da importanti patologie civili. L’autore conclude che le teorie volte a negare validità alla categoria del contagio appaiono generate, più che da una superiore precisione analitica, dal timore che essa possa alimentare l’antico pregiudizio etnico antimeridionale.