Il maxiprocesso di Palermo

Autori

  • A cura di Sarah Mazzenzana Collaboratrice Osservatorio sulla criminalità organizzata

DOI:

https://doi.org/10.13130/cross-6975

Abstract

Il 10 febbraio di trent’anni fa si apriva a Palermo il primo Maxiprocesso contro Cosa
nostra, in assoluto uno degli eventi giudiziari più importanti nella storia d’Italia. Per
la prima volta vennero sfruttate estesamente le possibilità offerte dalla legge Rognoni-
La Torre. La “Rivista” ripubblica qui alcuni stralci dell’ordinanza di rinvio a giudizio,
alla quale Giovanni Falcone e Paolo Borsellino attesero, per ragioni di sicurezza,
rifugiati nell’isola dell’Asinara. Viene ricostruita la realtà disvelata dai racconti di
Leonardo Vitale, di Giuseppe Di Cristina e soprattutto di Tommaso Buscetta e
Salvatore Contorno. Sono brani che, anche riletti oggi, mantengono una propria
potenza narrativa, perfino una certa solennità. Il Maxiprocesso si sarebbe chiuso dopo
alterne vicende, il 30 gennaio del 1992, con la condanna all’ergastolo in Cassazione
della cosiddetta Cupola di Cosa nostra. Per la prima volta in centotrent’anni di storia
nazionale i boss mafiosi avrebbero conosciuto la condanna a vita in via definitiva.
Dopo pochi mesi avrebbero risposto con le stragi, uccidendo platealmente i due
principali estensori dell’ordinanza.

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Pubblicato

2016-04-01