Giuseppe Zanardelli e la riforma dell’ordinamento giudiziario (1890). Linee per un’indagine d’archivio. La “scabrosa materia” della soppressione delle sedi giudiziarie

Autori

  • Aldo Andrea Cassi Università degli Studi di Brescia

DOI:

https://doi.org/10.13130/2464-8914/12808

Parole chiave:

Giuseppe Zanardelli, Ordinamento giudiziario (1890), legge 30 marzo 1890 n. 6702, Magistratura – soppressione circoscrizioni – stipendi dei giudici, Italia post-unitaria – riforme giudiziarie

Abstract

Il saggio intende ricostruire le dinamiche, e le principali tematiche sotto-stanti, di una fase, tecnicamente complessa e politicamente molto delica-ta, della riforma giudiziaria del 1890 intrapresa dallo statista e giurista Giuseppe Zanardelli: la parte dedicata alla “Modificazione della circoscri-zione giudiziaria e miglioramento degli stipendi della magistratura” (legge 30 marzo 1890 n. 6702).
La ricostruzione si basa su documentazione d’archivio in gran parte ine-dita: non solo documenti ufficiali, ma anche appunti personali, memorie, corrispondenze, annotazioni di studio, che registrarono aspirazioni, umori, utopie, compromessi nutriti dai soggetti storici che parteciparono al mo-vimento di riforma.
La loro analisi, oltre a permettere una adeguata comprensione tecnica della genesi dell’ordinamento giudiziario dell’Italia unificata e del ruolo, abile e pragmatico, ivi giuocato da Zanardelli, offre anche l’opportunità per uno sguardo inedito all’edificio che si andava erigendo di quello Stato unitario, del quale la magistratura rappresentava non solo uno dei Poteri, ma costituiva anche la “prima linea” di contatto tra cittadini e Stato.

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