Immagini al limite: itinerari del disgusto nell’arte cinematografica
DOI:
https://doi.org/10.13130/2039-9251/2049Abstract
Fin dal gesto scandaloso e osceno dell’occhio tagliato che apre Un chien andalou di Bunuel, il cinema si è proposto come un medium espressivo e artistico capace di veicolare nuove strategie di fruizione, arrivando, attraverso alcuni generi cinematografici come l’horror o il cinema splatter, a suggerire la possibilità di un’educazione dello spettatore al disgusto, sia esso fisiologico o mentale e psicologico. L’esperienza dei limiti della fruizione risulta quindi rinnovata dalla pratica cinematografica, così come rovesciate e riformulate molte delle categorie estetiche della modernità.
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