Ripensare l’Empirismo Radicale di William James e Alfred North Whitehead per costruire nuove pragmatiche eco-politiche nel presente
DOI:
https://doi.org/10.54103/2239-5474/18914Parole chiave:
Whitehead, James, Empirismo radicale, Filosofia speculativa, Cambiamento climaticoAbstract
In questo articolo, tratterò di come l’empirismo radicale, pensato insieme al pragmatismo di James e al metodo speculativo di Whitehead, operi un decentramento del ruolo della coscienza umana nel processo di costruzione del reale. Questa operazione, concentrandosi sulla primarietà delle relazioni nella co-costituzione delle entità tutte con gli ambienti, può essere uno strumento utile per ripensare pragmatiche eco-politiche all’interno di un’epoca precaria come quella della crisi socio-climatica. Il metodo speculativo di W. e il pragmatismo di J, assumendo un’esperienza assoluta che è il prodotto immanente di un insieme di relazioni/flussi e materia, pongono il pensiero, gli oggetti, gli immaginari e i viventi, tra cui l’umano, in un processo di costituzione costante e reciproco della realtà. L’esperienza dell’empirismo radicale, accompagnata dal pragmatismo e dal metodo speculativo, può divenire in questa direzione uno strumento pratico per comporre nuove idee capaci di ingaggiarsi nel reale per creare nuovi ambienti insieme ai viventi e non con cui l’umano condivide la vita sulla terra.
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