Fantastic Pragmatism
DOI:
https://doi.org/10.54103/2239-5474/19025Parole chiave:
Pragmatismo , Creatività, Metafisica, Invenzione, PraticheAbstract
L'accezione quotidiana di pragmatico implica idee di pratica sensata, cauto realismo rispetto alle situazioni attuali, flessibilità unita a conoscenza tecnica e prioritizzazione dell'utile, in opposizione a ideali irrealistici e dannosi. Nel presente saggio mi oppongo a questo sapore tecnico e ragionevole del pragmatismo, presente in molte delle sue versioni storiche e contemporanee. Il pragmatismo può essere inteso come un approccio tecnico, realistico e pratico, che evita gli eccessi delle ideologie astratte. Difenderò la tesi che il pragmatismo dovrebbe essere fantastico, nel senso preciso di metafisicamente inventivo. Nel presentare quest'ultima argomentazione, il mio principale punto critico sarà la versione metafisicamente "quietista" del pragmatismo, in particolare quella difesa da David Macarthur. La prospettiva del saggio è controintuitiva, in quanto sembra impegnare il pragmatismo nelle forme di idealismo che ha cercato di criticare e di sfuggire. Se la metafisica propone immagini ideali del mondo, in contrapposizione a descrizioni dettagliate, locali e basate sull'evidenza - unite a una sperimentazione rigorosa - allora le fantasie della metafisica sono esattamente ciò che il pragmatismo dovrebbe evitare. In risposta a questa controparte critica, sosterrò che il pragmatismo dovrebbe essere metafisicamente inventivo proprio perché non può evitare di essere metafisico. Nel contributo cercherò inoltre di mostrare come il pragmatismo dovrebbe essere auto-critico nella sua "fantasiosità".
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