A proposito di quel segno che è come l’uomo

La semiotica filosofica di C. S. Peirce e la transdisciplinarità dei saperi

Autori

DOI:

https://doi.org/10.54103/2239-5474/27142

Parole chiave:

Fenomenologia, Esperienza, Continuità, Lotta, Autoreferenzialità, Finitezza, Dualità, Pragmaticismo, Coscienza, Dubbio

Abstract

Questo articolo cerca di avvicinare le questioni che possono nascere da una lettura ermeneutica dell’opera di Peirce. In particolare si tratterà di individuare quei temi portanti dove la Semiotica, proprio in quanto esperienza filosofica ancor prima che disciplina scientifica, è capace di offrire un contributo per la discussione intorno alle istanze transdisciplinari, necessitate dal bisogno di una reciproca discussione fra le pratiche che ciascuno di noi frequenta autonomamente. Questo significherà sviluppare l’indagine non tanto nella direzione di garantire la permanenza in un orizzonte di senso, sufficiente a spiegare e mettere ordine nei momenti in cui ci troviamo preda delle nostre mancanze. Proveremo, invece, a mostrare che anche qualora ritenessimo costitutiva la parzialità delle nostre singole prospettive, così da poterci dedicare alla trasformazione condivisa dei nostri saperi senza preoccuparci di scadere in una ripetizione omologante, spetterà a un’Ermeneutica genuinamente filosofica dedicarsi al compito che Peirce affidava al suo Pragmaticismo, ovvero una presa in carico critica di quelle difficili parole, radicate a fondo nella tradizione cui siamo individualmente rimessi, mai in modo manchevole ma secondo differenze compiute.

Riferimenti bibliografici

Per i riferimenti bibliografici, si vedano le note a piè di pagina.

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Pubblicato

2024-11-13

Come citare

Varetto, N. (2024). A proposito di quel segno che è come l’uomo: La semiotica filosofica di C. S. Peirce e la transdisciplinarità dei saperi. Nóema, 1(15), 46–58. https://doi.org/10.54103/2239-5474/27142

Fascicolo

Sezione

Continuità e vaghezza, al di là dei confini disciplinari