Semiotica e epistemologia della vaghezza
Uno sguardo transdisciplinare a partire da Charles S. Peirce
DOI:
https://doi.org/10.54103/2239-5474/27145Parole chiave:
Vaghezza; Teorie della vaghezza; Indeterminazione; C. S. Peirce; PragmatismoAbstract
Il mio obiettivo in questo articolo è quello di gettare luce sulla teoria della vaghezza di Peirce. Peirce è un autore per lo più escluso dal dibattito analitico in merito alla vaghezza che intende classificarla in ottica disciplinare come se fosse un problema che pertiene ad ambiti esclusivi. Il paradosso del sorite è punto fondamentale delle teorie contemporanee e analitiche della vaghezza, che vedono in esso la loro origine storica e il loro più grande bersaglio o alleato. Peirce ha declinato la vaghezza in maniera completamente diversa, dandone una trattazione transdisciplinare, vedendone le potenzialità semiotiche, epistemologiche e metafisiche. Anche per Peirce la vaghezza ha a che fare con la proposizione ma il campo di indagine è più dilatato e la prospettiva più ampia. Qui mi concentro sulle prime due: il primo paragrafo dopo l’introduzione intende collocare sia storicamente che teoreticamente il dibattito relativo alla vaghezza. Nel secondo mi concentro sulla vaghezza inerente il soggetto proposizionale analizzandone gli effetti semiotici, mentre nel terzo paragrafo analizzo la vaghezza del predicato proposizionale enfatizzandone le conseguenze epistemologiche.
Riferimenti bibliografici
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