Legge ed eccezione. Benjamin, Schmitt e il fondamento del diritto

Autori

DOI:

https://doi.org/10.13130/2239-5474/9955

Parole chiave:

Benjamin, Schmitt, stato di eccezione, legge, Derrida, Agamben, filosofia politica, fondamento della legge, gewalt, zur kritik der gewalt, per la critica della violenza, fondamento mistico del diritto

Abstract

Il dibattito filosofico-giuridico sullo stato di eccezione, che vede protagonisti Carl Schmitt e Walter Benjamin, verte su un’anomia che è stata più volte (dallo stesso Benjamin, ma poi anche da Jacques Derrida e da Giorgio Agamben) messa in relazione con il linguaggio. Che legame vi è tra linguaggio e anomia? Una genealogia dello stato di eccezione, se deve necessariamente confrontarsi con la soglia del linguaggio, deve poi anche prendere in considerazione un’ulteriore soglia (suggerita da Schmitt): quella della scrittura. Senza una messa a fuoco del dissidio tra parola orale (agraphos nomos) e scrittura (nomos scritto) non si comprenderebbero, infatti, la genesi dello stato di eccezione e i suoi precedenti storici.

Biografia autore

Enrico Redaelli

È docente di Trasformazione dei legami sociali presso l’IRPA (Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata) di Milano.

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Pubblicato

2017-12-01

Fascicolo

Sezione

Etica e diritto