FOCUS SULLA SENSIBILITÀ LINGUISTICA: LA TRADUZIONE COLLABORATIVA NELLA CLASSE DI LINGUA
DOI:
https://doi.org/10.13130/2037-3597/8190Abstract
Può la traduzione facilitare la didattica delle lingue moderne? Questo articolo illustra i primi risultati di un progetto di ricerca in corso presso l’Università di Warwick, Regno Unito, (in collaborazione con l’Università di Monash, Australia) che riguarda l’uso della traduzione collaborativa nell’insegnamento delle lingue a studenti universitari e a studenti Erasmus. Le autrici si sono concentrate sui vantaggi in termini di sensibilità linguistica e consapevolezza culturale derivanti da un particolare modello di traduzione collaborativa. Quando la proposta di “Collaborative Translation: A Model for Inclusion” si applica al particolare contesto della didattica delle lingue, infatti, l’insegnante e gli studenti esplorano insieme il processo di traduzione di un testo verso la lingua madre degli studenti. Il valore di questo approccio risiede nel privilegiare una messa in discussione della corrispondenza univoca tra due termini in due diverse lingue: l’insegnante è infatti un collaboratore della traduzione che agisce come facilitatore, chiedendo agli studenti-collaboratori di assumersi la responsabilità della traduzione. L’abilità linguistica in sé, di conseguenza, ha un ruolo secondario rispetto alla curiosità e alla riflessione linguistica nei confronti della propria lingua. I workshop di inglese e di italiano sono stati rivolti rispettivamente a studenti principianti e a studenti avanzati.
Focus on language sensitivity: collaborative translation in language class
How can translation facilitate language learning? Reporting on the preliminary findings of an ongoing research project into the use of translation in language learning at the University of Warwick, UK (in collaboration with the University of Monash, Australia), the authors investigate the advantages of a specific translation model in terms of linguistic sensitivity and cultural awareness. The ‘Collaborative Translation: A Model for Inclusion’ prototype is applied in language teaching for University and Erasmus exchange students, with the teacher and students embarking together on a practical exploration of the process of translation of a text in the students’ native language. The value of such an approach is identified in its privileging of an open-ended questioning of meaning and equivalence: the teacher acts as a ‘facilitator’, asking student-collaborators to determine solutions and assume responsibility for the translation. Linguistic ability consequently takes second place to a self-reflexive linguistic curiosity, indicated in the article as beneficial to the language-learning process for both beginner and intermediate-advanced level students.