Convenzione europea, giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo e sua incidenza sul diritto ecclesiastico italiano. Un’opportunità per la ripresa del pluralismo confessionale?

Autori

  • Giuseppe Casuscelli

DOI:

https://doi.org/10.13130/1971-8543/1342

Parole chiave:

Corte europea dei diritti dell'uomo

Abstract

Testo integrale, e con il corredo delle note, della relazione tenuta al II Convegno nazionale dell’ADEC (Macerata, 28-30 ottobre 2010) sul tema "Tutela della libertà religiosa e crisi dello Stato nazionale", destinato alla pubblicazione negli Atti e negli Studi in onore di Valerio Onida.
Il testo è aggiornato, con i meri richiami di dottrina e giurisprudenza, alla data del 15 febbraio 2011.

SOMMARIO: 1. Un primo interrogativo: il nostro pluralismo confessionale è “vivo o morto”? - 2 – Il raffronto tra il pluralismo confessionale in Italia e quello dell’Europa – 3. La supervisione internazionale nella tutela dei diritti fondamentali e l’art. 9 della CEDU – 4. Il tema delle relazioni tra gli stati-membri e le chiese e le vicende del “margine di apprezzamento” - 5. Le difficoltà italiane nell’adeguamento ai principi della Convenzione europea – 6. L’elaborazione dei principi ad opera delle Corti e la loro applicazione – 7. Verso uno standard minimo convenzionale? – 8. Le norme della CEDU quali fonti interposte nel sistema gerarchico delle fonti - 9 - L’interpretazione convenzionalmente orientata del diritto interno – 10. (segue) e il contesto dei fini-valori della CEDU - 11. Il sistema integrato delle fonti – 12. L’esecuzione delle decisioni della Cedu - 13. Per un pluralismo di “sana e robusta costituzione”, con qualche considerazione sul pragmatismo.

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Pubblicato

2011-09-19

Fascicolo

Sezione

Articoli