Elementi di un'iconografia del piacere e dell'utopia nell'opera di Georges Seurat, Paul Signac, René Clair e Marija Lebedeva

Autori

  • Antonello Negri Università degli Studi di Milano, University of Milan image/svg+xml

DOI:

https://doi.org/10.54103/2974-6620/uon.n19-20_2022_pp84-92

Parole chiave:

Arti del XIX secolo, Arti del XX secolo, piacere, utopia, ozio, Georges Seurat, Paul Signac, René Clair, Marija Lebedeva

Abstract

Un uomo sdraiato in un prato, poggiato su un gomito, si gode la sua libertà; è felice anche se all'orizzonte incombe una gran fabbrica che vomita fumo. Ma quell'ozio felice dura poco. Due gendarmi interrompono le fantasticherie del vagabondo sollevandolo di peso e obbligandolo al lavoro; anche prima di Auschwitz si sapeva che "il lavoro rende liberi". L'obbligo alla libertà - a una libertà diversa da quella immaginata sognando a occhi aperti in un povero prato di periferia - comporta in questo caso come primo corollario l'obbligo al lavoro.
Il saggio affronta il tema del diritto all’ozio nelle opere di pittoriche e cinematografiche di Georges Seurat, Paul Signac, René Clair e Marija Lebedeva.

Paul Signac, Au temps d'harmonie, 1893-95

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Pubblicato

13-12-2022

Come citare

Negri, A. (2022). Elementi di un’iconografia del piacere e dell’utopia nell’opera di Georges Seurat, Paul Signac, René Clair e Marija Lebedeva. L’uomo Nero. Materiali Per Una Storia Delle Arti Della Modernità, 19(19-20), 84–92. https://doi.org/10.54103/2974-6620/uon.n19-20_2022_pp84-92

Fascicolo

Sezione

Articoli