Maiko Favaro, "Le virtù del nobile. Precetti, modelli e problemi nella letteratura del secondo Cinquecento", Città di Castello (PG), I libri di Emil, 2021 (Biblioteca di studi e testi italiani, 8)

Il volume si articola in tre sezioni. La prima indaga le modalità con cui alcuni poemi narrativi sono utilizzati come fonte di precetti per il nobile cavaliere che voglia diventare 'perfetto capitano', nonché quale occasione di riflessioni morali da una prospettiva gentilizia, anche con riferimento ai malcostumi delle corti.

La seconda è dedicata all'educazione del gentiluomo nella Repubblica di Venezia, con una speciale attenzione al ruolo assegnato allo studio del diritto, alla filosofia e alla poesia.

Nella terza, viene approfondita la questione della nobiltà del tiranno nel Forno overo della nobiltà di Torquato Tasso, da cui si ricavano considerazioni notevoli sulle virtù di grado 'eroico' e sul suo opposto, la 'ferità', nonché sulla figura dell'eroe e sul suo rapporto con le passioni. Inoltre, si evidenziano delle corrispondenze significative con la rappresentazione degli eroi nella Liberata e nella Conquistata e si analizzano le reazioni alle tesi tassiane in alcuni scritti sulla virtù eroica pubblicati nei decenni successivi.

 

Indice

Introduzione          p. 9

Criteri di trascrizione         p. 29

Parte prima. Insegnare le virtù con i poemi narrativi

I. Nobile cavaliere e perfetto capitano. Insegnare le virtù militari con i poemi epico-cavallereschi          p. 33

1. Il 'capitano' e il problema dell'esemplarità           p. 34

2. Il Furioso come manuale per il capitano: uno sguardo ai commenti cinquecenteschi          p. 54

3. Teroria e pratica del perfetto capitano nell'Amadigi di Bernardo Tasso          p. 59

4. Allargando la prospettiva agli altri poemi secondo-cinquecenteschi, fino alla Gerusalemme liberata         p. 75

II. Il Decameron in ottave di Vincenzo Brusantini fra etica nobiliare e autobiografismo          p. 89

1. Una scrittura del Decameron sulle orme del Furioso          p. 89

2. La prospettiva etica di un gentiluomo           p. 98

3. Una moralizzazione di stampo controriformistico          p. 106

Parte seconda. Diritto, filosofia e poesia. L'institutio del gentiluomo nella Serenissima

III. Una institutio per i patrizi veneziani. Da una lettera di Bernardino Tomitano al Dialogo del gentilhuomo vinitiano di Francesco Sansovino          p. 115

1. Il dibattito sul plagio          p. 116

2. Una institutio per il gentiluomo veneziano          p. 123

3. Anatomia del plagio           p. 131

IV. Insegnamenti giuridici e formazione culturale all'Università di Padova. Tre discorsi ritrovati di Tiberio Deciani          p. 147

1. La prolusione In ingressu ad lectionem criminalium          p. 150

2. La prolusione De officio interpretis          p. 158

3. Il discorso In laurea nepotis          p. 166

Edizione dei testi          p. 170

V. La rivincita della poesia. La lettera e il capitolo in terza rima di Erasmo da Valvasone al nipote Cesare (e una polemica risposta di anonimo)          p. 197

1. La Lettera di precetti et avvertimenti          p. 199

2. Il capitolo A Cesare di Valvasone suo nipote e la polemica risposta di un anonimo giurista          p. 207

Appendice          p. 214

Parte terza. Nobiltà, tirannia e virtù eroica. Il Forno overo de la nobiltà di Torquato Tasso e la sua ricezione

VI. Le virtù del tiranno e le passioni dell'eroe. Sul Forno overo de la nobiltà (1581) di Torquato Tasso          p. 221

1. Il tiranno e l'eroe nel Forno          p. 227

2. Un confronto con il Tasso epico          p. 247

VII. Reazioni alle tesi tassiane. L'Heroe overo della virtù heroica di Francesco India e la Sommaria descritione dell'Heroe di Decio Celeri          p. 259

1. La virtù eroica di Achille          p. 265

2. La nobiltà del tiranno           p. 273

Indice dei nomi           p. 279