Sistema de valores y horizontes de expectativas en «El esclavo del demonio» de Mira de Amescua

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Maria Rosso
https://orcid.org/0000-0002-2353-6970

Abstract

 In El esclavo del demonio, Mira de Amescua rivitalizza il tema medievale del patto con il diavolo e recupera i principi educativi dei trattati umanisti per offrire un insegnamento morale in linea con la dottrina del Concilio di Trento. La ribellione di Lisarda è un atto trasgressivo, meritevole della maledizione paterna, alla luce dei manuali sulla formazione della donna (per esempio, quelli di Vives e Luján). Le allusioni disseminate nel testo rapportano il peccato di don Gil alla caduta di Lucifero e alla confusione di Babele. In tale contesto la «scala» assume un valore emblematico, come inversione dissacrante della «scala mistica». Lo spettacolare recupero dei motivi del patto con il demonio e la battaglia degli angeli concretizza l’idea della possibile salvezza del peccatore che, rifiutando le credenze erronee sulla predestinazione, collabori con la grazia di Dio.

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Come citare
Rosso, M. (2023). Sistema de valores y horizontes de expectativas en «El esclavo del demonio» de Mira de Amescua. Carte Romanze. Rivista Di Filologia E Linguistica Romanze Dalle Origini Al Rinascimento, 11(2), 173–194. https://doi.org/10.54103/2282-7447/19863
Sezione
Saggi
Biografia autore

Maria Rosso, Università degli Studi di Milano

Maria Rosso è professore ordinario di Letteratura Spagnola presso l’Università degli Studi di Milano. Ha studiato testi e temi che coprono un’ampia traiettoria cronologica della letteratura spagnola, dal Medio Evo al Novecento, occupandosi di questioni filologiche, di intertestualità, di rapporti interculturali e dell’evoluzione ideologica di temi tradizionali (come la favola esopica, ma anche il patto diabolico e la stregoneria). Attualmente si occupa del trattamento letterario della violenza, soprattutto di genere, in prospettiva diacronica. Resta centrale l’interesse per l’opera cervantina e la letteratura dei Secoli d’Oro. Ha curato un’edizione critica delle opere di Garcilaso de la Vega (pubblicata dalla Real Academia Española, 1990), del Fabulario di Mey (Napoli, 2015) e della «Novela del más desdichado amante» di Jacinto Abad de Ayala (Madrid, 2021).