«Acqua che bolle al foco». Il laboratorio dei «Cinque canti» ariosteschi

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Cristina Zampese
http://orcid.org/0000-0003-2848-9576

Abstract

Nella sua incompiutezza, il grande frammento dei Cinque canti conserva tracce visibili del processo di elaborazione della scrittura: un terreno di studio di grande interesse, per molti aspetti ancora da indagare. Il saggio apre una serie di percorsi tematici e stilistici all’interno del testo, con frequenti agganci intertestuali al Furioso e all’Inamoramento de Orlando, anche in vista di qualche riflessione sul progetto ariostesco. 

Thanks to its being unfinished, the wide fragment of Ariosto’s Five cantos keeps clear traces of the elaborating process: a very interesting matter, not yet studied in depht. The paper goes through several thematic and stylistic paths and shows intertextual connections with the Orlando Furioso and the Inamoramento de Orlando, also in order to make some considerations concerning Ariosto’s plans. 


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Sezione
Saggi
Biografia autore

Cristina Zampese, Università degli Studi di Milano

Cristina Zampese (cristina.zampese@unimi.it) è professore associato di Letteratura italiana nell’Università degli Studi di Milano. La sua attività di ricerca è rivolta principalmente alla letteratura, anche latina, del Tre, Quattro e Cinquecento (di recente: Tevere e Arno. Studi sulla lirica del Cinquecento, 2012 e Te quoque Phoebus amat. La poesia latina di Berardino Rota, 2012), con particolare riguardo agli aspetti intertestuali e alla coesione del macrotesto. Si è spesso occupata di Boiardo (Or si fa rossa or pallida la luna. La cultura classica nell’«Orlando innamorato», 1994) e di Ariosto, e ha fra l’altro curato la riedizione del commento di Emilio Bigi all’Orlando Furioso (2012). 

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