Incontri arturiani. La famiglia di 'acoint' da Chrétien de Troyes alla «Mort Artu»

Contenido principal del artículo

Nicola Morato

Resumen

La famiglia lessicale di acoint è ben attestata in anticofrancese e da qui il suo impiego si è diffuso nelle altre lingue romanze e in quelle germaniche. Nella narrativa medievale, e in particolare nei romanzi arturiani tanto in versi che in prosa, essa ricorre nella rappresentazione della società di corte con le sue relazioni e con i suoi incontri tanto quotidiani che eccezionali. Tra Chrétien de Troyes e il Lancelot en prose, è in effetti possibile riconoscere alcune tendenze condivise e per esempio isolare, tra gli impieghi dei lemmi della famiglia come parole-tema, alcuni casi di impiego come parola-chiave. Si constata tuttavia una differenza nel modo in cui l’impiego come parola-chiave si realizza nei testi in versi e in quelli in prosa. Mentre nei primi sono soprattutto i procedimenti di tipo retorico-stilistico, in particolare figure di parola, a determinare lo scarto rispetto all’impiego come parola-tema, nei secondi la marcatura avviene invece per mezzo di figure di pensiero e meccanismi narrativi, dal gioco di riprese a distanza all’alternanza dei piani percettivi e cognitivi.

Detalles del artículo

Sección
Saggi
Biografía del autor/a

Nicola Morato, Université de Liège

Nicola Morato insegna Filologia e Letteratura francese medievale all’Université de Liège, dove è co-direttore del centro di ricerche Transitions. I suoi lavori riguardano soprattutto la cultura testuale in lingua d’oïl, la tradizione plurilingue della materia di Bretagna e le forme della narrativa cavalleresca europea tra Medioevo e Rinascimento.