Il riso di Molière. Teatro e impersonalità
DOI:
https://doi.org/10.13130/2039-9251/1280Abstract
In un breve e intenso lavoro del 1900 – che raccoglie tre saggi scritti l’anno precedente – Henri Bergson si cimenta nel difficile compito di definire l’essenza «volatile» del riso, arrivando a concepirlo alla stregua d’un rilevatore sociale di forze impersonali. Strumento d’indagine privilegiato di conoscenza diviene per il filosofo francese la commedia di Molière, già oggetto d’indagine delle riflessioni di Du Bos e Diderot, che richiameremo in questo saggio nel tentativo di guadagnare a nostra volta un primo passo verso la definizione della peculiare impersonalità che anima la commedia; fra le arti, come scrive Bergson, quella che maggiormente «oscilla fra l’arte e la vita».Dowloads
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