Immaginazione e ontologia della relazione. Note per una ricerca
DOI:
https://doi.org/10.13130/2239-5474/4681Parole chiave:
Spinoza, transindividuale, immaginazione, ontologia della relazioneAbstract
A partire dagli anni Settanta del secolo scorso è stata sottolineata a più riprese l’originalità del concetto spinoziano di imaginatio e allo stesso tempo il suo ruolo chiave all’interno del sistema. Nella storia del pensiero Occidentale, da Aristotele a Wittgnestein passando per Kant, l’immaginazione costituisce una soglia, il punto di raccordo tra mondo e pensiero. Ma l’immaginazione costituisce una soglia anche in un altro senso: per la modernità filosofica l’immaginazione costituisce la soglia tra interno ed esterno.
Ora, che cosa accade dell’immaginazione una volta che si rifiuti la mossa cartesiana della separazione di un interno e un esterno, mossa che senza dubbio fonda la linea filosofica dominante della modernità? Come deve essere ripensata? Per comprenderlo è necessario rileggere Spinoza nell'ottica di una ‘ontologia della relazione’.
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