Teorie descrittive e revisioniste degli eventi

Traduzione italiana di Riccardo Manzotti

Autori

  • Leemon McHenry California State University, Northridge
  • Riccardo Manzotti Università IULM

DOI:

https://doi.org/10.13130/2239-5474/13993

Parole chiave:

Schema concettuale;, Metafisica descrittiva;, Ontologia dell'evento;, Linguaggio ordinario;, Metafisica revisionista;

Abstract

Sulla scorta della distinzione di P. F. Strawson tra metafisica descrittiva e revisionista, in questo saggio esamino questi due differenti approcci rispetto a un’ontologia degli eventi e avanzo l’ipotesi che un approccio revisionista basato sulla fisica moderna sia una base più realizzabile in vista di una teoria ontologica. La metafisica descrittiva, in accordo con Aristotele e Kant, dà priorità al ruolo che gli eventi rivestono nel linguaggio ordinario. Gli eventi si rivelano dipendenti dalle sostanze poiché sono attività di corpi materiali. La metafisica revisionista, in accordo con Whitehead, Russell e Quine, respinge il linguaggio ordinario in qualità di guida dell’ontologia. In questa prospettiva, gli eventi sono le entità primarie e i corpi materiali si rivelano quali schemi relativamente monotoni nelle sequenze degli eventi. Ciò è la conclusione derivante dalla teoria einsteniana della relatività e da varie interpretazioni della meccanica quantistica. La scienza ha superato la teoria sostanzialistica di Aristotele e dei suoi continuatori.

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Pubblicato

2020-07-20