Whitehead e il divenire euritmico

L'ontologia dimenticata dei ritmi

Autori

  • Andrea Mazzola Università di Lisbona

DOI:

https://doi.org/10.13130/2239-5474/14371

Parole chiave:

Realismo, Ontologia della complessità, Ritmi e modelli, Eventi e oggetti, Teoria

Abstract

Nel dibattito sui fondamenti filosofici della fisica, la teoria dell'organismo di Whitehead svolge un ruolo essenziale. Nonostante gli sforzi compiuti da molti studiosi, la posizione realista di Whitehead invalida qualsiasi tentativo di mettere in relazione la sua filosofia con l'interpretazione ortodossa della meccanica quantistica. Sia nelle sue opere matematiche che nelle filosofiche il suo «compito costruttivo» è stato «una protesta contro l'esenzione del cambiamento da qualsiasi parte dell'universo». Whitehead mirava a fondere la sua conoscenza nella logica matematica e nella fisica matematica al fine di ottenere uno modello assiomatico e cosmologico diverso dal sistema newtoniano: la nozione di campo, introdotta per la prima volta dall'elettromagnetismo, non è riconciliabile con l'immagine meccanicista del mondo; inoltre, sia nella teoria della relatività che nella teoria quantistica, i fenomeni non lineari hanno mostrato i limiti di applicabilità dei postulati classici. La formalizzazione simbolica portata avanti da Whitehead ha come suo referente la nozione ontologica di periodicitá e ritmo, comuni in tutte le scale della complessitá: un quantum di energia, una molecola di ferro, una nota musicale, un organismo biologico, una marea oceanica, un pianeta e una stella sono sistemi periodici che hanno bisogno di un «lasso di tempo» per funzionare, per manifestarsi come entità e per esprimere la loro individualità. Ognuno di questi sistemi deve «essere concepito come una modifica delle condizioni nello spazio-tempo, estendendosi in tutta la suo campo». Inoltre, questi sistemi periodicamente, ritmicamente pulsanti, questi «stati di agitazione», sono analizzabili in una «regione focale» e in un flusso esterno, ma non separato, dal momento che «per la fisica, la cosa stessa è ciò che fa e ciò che fa è questo flusso di influenza divergente».

Pubblicato

2020-10-03