Verità e filologia. Prolegomeni ad una teoria critico-storicistica del neoumanesimo

Autori

  • Giuseppe Cacciatore Università di Napoli Federico II

DOI:

https://doi.org/10.13130/2239-5474/1531

Parole chiave:

Edward Said, Erich Auerbach, Giambattista Vico, Filologia vivente, Neoumanesimo, Pensiero critico, Interculturalità, Identità, Living Philology, Neo- humanism, Critical thought, Interculturality, Identity

Abstract

Basando le sue riflessioni su di un’attenta analisi dell’opera di Said e di Auerbach, non dimenticando di toccare i punti essenziali della filosofia vichiana, riferimento imprescindibile per entrambi i pensatori, l’A. indica nella modalità conoscitiva propria della filologia vivente – intesa come scienza storica – uno strumento efficace per sviluppare e sostenere un pensiero critico autonomo non pedissequo verso la tradizione e diretto a costituire il nerbo fondativo di un nuovo umanesimo.

Biografia autore

Giuseppe Cacciatore, Università di Napoli Federico II

Professore di Storia della filosofia

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Pubblicato

2011-11-21