TERMINOLOGIA METALINGUISTICA NELLA GRAMMATICOGRAFIA E NELLE PRATICHE SCOLASTICHE POSTUNITARIE

Autori

  • Luisa Revelli

DOI:

https://doi.org/10.13130/2037-3597/10958

Abstract

La discontinuità diacronica e l’eterogeneità sincronica che caratterizzano il metalinguaggio grammaticale impiegato come lingua di lavoro nella didattica della lingua italiana si motivano in relazione al variare dei modelli teorici adottati per illustrare concetti, categorie, nozioni descrittive del sistema linguistico, ma anche in rapporto all’adattamento degli stessi a specifici obiettivi didattici, ai differenti bisogni educativi e ai diversi pubblici di riferimento. In questa prospettiva e con riferimento al segmento dell’alfabetizzazione primaria del primo cinquantennio postunitario, evidenti elementi di discontinuità emergono dal confronto comparativo fra la terminologia citata nelle indicazioni programmatiche nazionali, quella proposta dalla manualistica scolastica e quella documentata nelle prassi di didattica della grammatica concretamente messe in atto, analizzate attraverso quaderni di scuola relativi all’epoca considerata. Attraverso un approccio quali-quantitativo, ovvero tenendo in cauta considerazione anche alcuni aspetti legati alla frequenza delle occorrenze di singoli logonimi tipici del vocabolario metalinguistico, il contributo si propone quindi di verificare se, in che termini e in quale tipologia di fonti relative al periodo e al segmento educativo preso in esame sia effettivamente rilevabile la tendenza all’esuberanza nomenclatoria ritenuta tipica dell’insegnamento grammaticale tradizionale.

 

Metalinguistic terminology in grammaticography and post-unity school practices 

The diachronic discontinuity and the synchronic heterogeneity that characterize the grammatical meta-language adopted as a “work language” in Italian language teaching are based on the change of theoretical models adopted to explain ideas, categories, descriptive notions of the linguistic system. They are also adapted to specific objectives in didactics, educational needs and different target audiences. In this perspective, in particular when focusing on basic literacy during the first 50 years after Italian Unity, undeniable elements of discontinuity emerge. We compare the terminology in national education program indications with that used in schoolbooks or in the classroom, analyzed thanks to school notebooks from the period. By carefully considering the aspects linked to the frequency of the occurrences of single technical terms typical of metalinguistic vocabulary, this paper aims at verifying whether, to what extent, from which sources and the educational segment considered, there is a detectable tendency towards redundancy in the nomenclature typical of traditional grammar teaching.

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Fascicolo

Sezione

QUADERNI DI ITALIANO LINGUADUE 1