Aperto per chi? Il valore della scienza aperta
DOI:
https://doi.org/10.54103/2035-7362/19482Parole chiave:
Riviste ad accesso aperto, Scienze umane e sociali, Cambiamento culturaleAbstract
Ci troviamo in un’epoca di grandi mutamenti e di veloce evoluzione della comunicazione scientifica. Alla chiusura e inaccessibilità di testi, dati e processi di qualità si sostituisce la richiesta corale di trasparenza, equità e democraticità. All’idea di una scienza competitiva ed esclusiva si sostituisce quella di una scienza collaborativa in cui la condivisione dei risultati è il valore fondante e punto di forza per un più veloce sviluppo. Cambia e viene messo in discussione il ruolo degli editori commerciali che devono reinventarsi in questo nuovo contesto, cambiano gli equilibri di potere fra editor, revisori ed autori. Gli strumenti per rispondere a questa richiesta corale di trasparenza sono tutti a nostra disposizione, ma ancora da parte delle comunità scientifiche si avverte qualche difficoltà a recepire le nuove modalità di pratica, validazione e disseminazione della ricerca. Ancora si assiste a una certa diffidenza e forse sgomento di fronte ai pubblici possibili e ad un ciclo di vita delle ricerche che è potenzialmente infinito.
Sulle spalle dei giganti, citava Newton. E ciò è soprattutto vero se vengono eliminate le barriere economiche e legali che hanno fino ad ora rappresentato un ostacolo, o per lo meno un rallentamento per lo sviluppo della ricerca scientifica.
"Doctor Virtualis" è una rivista umanistica, di settore, che ha abbracciato in tempi piuttosto lontani la filosofia dell’apertura promossa dall’ateneo che oggi si è rivelata vincente. La sua storia è la storia della piattaforma di riviste che la ospita alla quale la rivista ha aderito fin dal primo anno.
We are in an era of rapid evolution of scholarly communication. The inaccessibility of quality texts, data, and processes is being replaced by a choral demand for transparency, equity, and democraticity. The idea of a competitive and exclusive science is replaced by that of a collaborative science in which the sharing of results is the founding value and strength for faster development. The role of commercial publishers who must reinvent themselves in this new context changes and is challenged; the balance of power between editors, reviewers and authors changes. The tools for responding to this choral demand for transparency are all at our disposal, but still from the scientific communities there is some difficulty in taking on board the new ways of practicing, validating and disseminating research. There is still some distrust and perhaps dismay in front of possible audiences and a research life cycle that is potentially never-ending.
On the shoulders of giants, Newton quoted. And this is especially true if the economic and legal barriers that have hitherto been an obstacle, or at least a slowdown to the development of scientific research are removed.
Doctor Virtualis is a humanistic journal that embraced in rather distant times the philosophy of openness promoted by the university that has proved successful today. Its story is the story of the journal platform that hosts it to which the journal has joined since its first year.
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