Giustizia: fra analogia e univocità. Da Tommaso d’Aquino a Tommaso De Vio

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DOI:

https://doi.org/10.54103/2035-7362/19484

Parole chiave:

Tommaso d’Aquino, Tommaso De Vio, Gaetano, Giustizia, Analogia

Abstract

Il presente contributo indaga la trasformazione della definizione di “giustizia” da Tommaso d’Aquino (analogica) a Tommaso De Vio (univoca). Esaminando la connessione fra logica e filosofia morale si considera il tema della virtù e l‘interpretazione del pensiero dell’Angelico da parte del Gaetano.

Si intende approfondire il rapporto fra la giustizia e il bene comune attraverso l’uso dell’analogia (Tommaso) o in altri termini (Gaetano). Il lavoro fa riferimento anche alla tesi di S. Hofstadter, secondo cui l’analogia è quasi un a priori cognitivo con cui l’uomo concettualizza il mondo e progredisce nella conoscenza, tenendo presente il ruolo fondamentale che l’analogia svolge nella filosofia e nella teologia del Gaetano.

Partendo dal presupposto che la nozione analogica di giustizia esprima più chiaramente il pensiero dell’Angelico sul rapporto con il bene comune, si osserva che il Gaetano fa uso di uno strumento diverso, interpretando la stessa virtù secondo una concettualizzazione di carattere univoco. E ciò, precisamente, per il suo modo di concepire l’analogia.

Appaiono, quindi, due nozioni di giustizia in relazione al bene comune e a tutte le altre virtù morali. Come influisce tutto ciò sul discorso etico e sulla riflessione politica? Qual è il rapporto con la suprema potestas, il governo ecc.? Emergono chiaramente due diversi modi di argomentare e di rappresentare il mondo e le sue relazioni, cioè di costruire percorsi diversi sulla base dello stesso oggetto di studio.

 

This paper investigates the definition of “justice” and its transformation, from Aquinas (analogical) to Cajetan (univocal). Through the commentaries of Cajetan to the S. Th., this contribution also deeps into the connection between Logic and Moral Philosophy.

We intend to deepen the relationship between justice and the common good using the analogy (Aquinas) or not (Cajetan). This work also refers to the thesis of S. Hofstadter according to which the analogy is almost a cognitive a priori with which man conceptualizes the world and progresses in knowledge, bearing in mind the role that analogy played in Cajetan’s thought.

If the analogical notion of justice renders much better the teaching of Aquinas, it is observed that Cajetan interpretates the same virtue according to univocity, because of his previous conception of the analogy.

Therefore, we have two notions of “justice” related to the common good and the rest of the moral virtues. How could this affect the Ethics and the political reflections? What is the relationship between the suprema potestas, the government, etc.? Again, we have now two different ways of arguing and representing the world and its relations.

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Pubblicato

2023-06-01