Il Medioevo come storia inventata: falsi, ucronie e "mappae mundi"
DOI:
https://doi.org/10.13130/2035-7362/15583Parole chiave:
Historical Forgery, Uchronia, Mappae mundi, Historical NovelAbstract
L’analisi di un periodo storico attraverso la sua narrazione, sia esso il Medioevo o persino un’epoca più recente, considera una moltitudine di fonti, assai eterogenee e di forma non sempre immediata. In alcuni casi uno studioso può nutrire un interesse perfino secondario per un documento storico in sé, rivolgendo l’attenzione alle motivazioni e al contesto che hanno portato alla creazione e alla conservazione di una testimonianza, sia essa scritta, orale o iconografica.
La lettura del passato apre diverse prospettive: è possibile rintracciare un genere narrativo che più di ogni altro meglio descrive il Medioevo? In quale senso una fonte (un falso, una biografia, un resoconto controfattuale) arricchisce la nostra conoscenza del passato? È sensato estendere lo studio a testimonianze non strettamente testuali o iconografiche, come le mappe geografiche?
La riflessione che poggia su questi quesiti rivela un Medioevo in parte inventato, una fantasia che non è tuttavia l’ombra del passato storico, bensì il suo complemento.
Analysing an historical period, such as the Middle Ages, or a more recent era, through its narration, must take into consideration many heterogeneous sources, whose form is not always immediately identifiable. In some cases, scholars may even have a secondary interest in a specific historical document, preferring to study the motivations and context behind its creation and conservation of historical testimony, either written, spoken or iconographic.
Interpreting the past opens up different perspectives: is it possible to determine a single narrative genre able to describe the Middle Ages better than others? In what sense does a historical source (a forgery, a biography or a counter-factual description) enrich our knowledge of the historical past? Does it make sense to include in the study of history, sources that are not strictly textual or iconographic, such as a geographical map?
Reflecting on these questions reveals an invented aspect of the Middle Ages, a fictional portrait that not only brings into view history’s shadow but also complements it.
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