Da strumento di potere a fonte di ricchezza: la signoria rurale dei Dal Verme (Lombardia, XV secolo)

Autori

DOI:

https://doi.org/10.54103/2611-318X/13004

Parole chiave:

Condottieri, Dal Verme, feudalità, Sforza, signoria

Abstract

Le signorie concesse ai condottieri nel XV secolo vengono spesso interpretate in termini politici e di statuto sociale: più che la storia del feudalesimo, riguarderebbero quella dei rapporti tra membri delle élites e quella della promozione sociale. Interpretazione legittima, ma che non deve portare a dimenticare che la signoria era anche e forse soprattutto una realtà socio-economica. Quella dei Dal Verme viene qua esaminata nel periodo compreso tra gli anni 1430-1480. La documentazione conservata consente una ricostruzione parziale e indiretta della sua storia. Ci lascia intravedere i diritti e i possessi più che le dinamiche del prelievo e quelle attraverso cui si esplicitava la preminenza signorile. In definitiva, la signoria dei Dal Verme consisteva in prerogative realmente esercitate (fiscali e giurisdizionali) e rafforzate da cospicue proprietà fondiarie, ma doveva comunque cercare il consenso e l’accettazione dalla società locale: essendo homines novi, i Dal Verme dovevano fare i conti con un tessuto sociale coeso e con la concorrenza di altre signorie, oltre che con l’andamento capriccioso del favore ducale, dal quale dipendevano largamente.

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Pubblicato

2020-02-11

Come citare

Savy, P. (2020) «Da strumento di potere a fonte di ricchezza: la signoria rurale dei Dal Verme (Lombardia, XV secolo)», Studi di storia medioevale e di diplomatica - Nuova Serie, (2), pagg. 321–337. doi: 10.54103/2611-318X/13004.