Forme dell’eccettuazione monastica e radicamento patrimoniale nell’area piacentina: il caso dell’abbazia di Tolla (secc. VII-XII)

Autori

  • Giacomo Campagna Università degli Studi di Milano, Italia

DOI:

https://doi.org/10.54103/2611-318X/13968

Parole chiave:

Protezione regia, eccettuazione monastica, patrimonio fondiario, XI‐XII secolo

Abstract

S. Salvatore di Tolla, monastero regio di fondazione longobarda, concesso all’arcivescovo di Milano tra IX e X secolo e precoce destinatario di ampie libertà nei confronti dell’ordinario diocesano da parte del pontefice nel 939, costituisce un esempio di persistenza nei secoli e capacità di adattamento ai grandi cambiamenti che investono i suoi interlocutori istituzionali. L’analisi della documentazione superstite per tutto il periodo oggetto del contributo – dalle origini alla fine del XII secolo – mostra come l’abbazia fosse particolarmente interessata al mantenimento nel tempo di una protezione di natura patrimoniale che le consentisse uno stabile radicamento territoriale e l’esercizio di prerogative pienamente signorili in un’area piuttosto concentrata grazie anche alla disponibilità di tre castelli.

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Pubblicato

2020-07-20

Come citare

Campagna, G. (2020) «Forme dell’eccettuazione monastica e radicamento patrimoniale nell’area piacentina: il caso dell’abbazia di Tolla (secc. VII-XII)», Studi di storia medioevale e di diplomatica - Nuova Serie, (3), pagg. 49–72. doi: 10.54103/2611-318X/13968.