Dalla alfabetizzazione della «colombara» alla cultura dei pittori milanesi del Rinascimento
DOI:
https://doi.org/10.54103/2611-318X/13998Parole chiave:
Medioevo, alfabetizzazione, Milano, Rinascimento, pittori, artigianiAbstract
Qualche riflessione a proposito della diffusione del saper leggere e scrivere tra gli artigiani, veicolato dall’approdo della lingua volgare nella letteratura e quindi della scrittura alla colombara (Ginzburg). Dalla fine del XIII secolo, e a maggior ragione fra Tre e Quattrocento, gli artigiani delle città italiane non soltanto registravano per iscritto i loro affari ma iniziarono anche a elaborare opere originali (cronache, diari ecc.). Le tracce delle loro scritture sono tuttavia ancora scarse per alcune regioni italiane, tranne che per la Toscana, a causa della difficoltà di reperimento tra i fondi archivistici. La documentazione conservata presso l’Archivio di Stato di Milano consente tuttavia di svolgere qualche considerazione a proposito dell’uso del volgare da parte di un segmento artigianale specifico, cioè quello dei pittori attivi in città fra Quattro e Cinquecento.
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