L’Italia settentrionale e le guerre civili del 68-69 d.C.
DOI:
https://doi.org/10.54103/2611-318X/15758Parole chiave:
Guerre civili, L. Verginio Rufo, Cremona, Tacito, Italia settentrionaleAbstract
Le guerre civili del 68‐69 segnarono uno spartiacque nella storia dell’impero romano. Sebbene generate da movimenti di ribellione scaturiti in alcune delle province più importanti dell’impero, esse conobbero il loro epilogo finale in Italia settentrionale, e in particolar modo presso la comunità di Bedriacum, dove furono combattute le due battaglie decisive. Il presente lavoro si prefigge di analizzare che impatto ebbero questi scontri sulle comunità locali e in che modo queste ultime parteciparono attivamente (o passivamente) alle fasi più acute della lunga guerra civile. In particolare, vengono ripercorse le vicende del consolare di origine milanese L. Verginio Rufo, che rifiutò in ben due occasioni la porpora imperiale, dei soldati di origine transpadana che militarono negli eserciti impegnati nella regione, e della città di Cremona, che proprio a causa della sua discussa lealtà venne distrutta a termine di questo longus et unus annus.
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