Acque e dissesto idrogeologico nel Padovano (secc. XII-XIV)

Autori

  • Remy Simonetti

DOI:

https://doi.org/10.54103/2611-318X/18287

Parole chiave:

Padova, Medioevo, Acqua, Dissesto idrogeologico, Politica idraulica

Abstract

Nel corso dei secoli medievali le autorità padovane hanno attuato un’ambiziosa politica di controllo e sfruttamento delle risorse idriche della città e del territorio che è valsa loro il plauso di Dante e di numerosi eruditi e storici. Un’analisi delle fonti edite e inedite permette peraltro di cogliere anche il rovescio della medaglia, ossia una situazione di instabilità idrogeologica di vari settori del contado padovano. Instabilità congenita, in alcuni casi, ma in numerosi altri casi indotta o comunque aggravata proprio da quella politica di gestione a fini utilitaristici delle risorse idriche che ha portato a importanti interventi sui fiumi Brenta e Bacchiglione, all’apertura di nuove vie d’acqua come il canale di Battaglia, alla realizzazione di arginature, bonifiche ecc. La mancanza di un quadro d’insieme, le limitate conoscenze scientifiche, le scarse risorse economiche disponibili hanno portato ad un quadro di dissesto idrogeologico che, per alcune aree, persiste fino al presente.

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Pubblicato

2022-10-30

Come citare

Simonetti, R. (2022) «Acque e dissesto idrogeologico nel Padovano (secc. XII-XIV)», Studi di storia medioevale e di diplomatica - Nuova Serie. doi: 10.54103/2611-318X/18287.