Piene, ghiare e isoloni del Po nella prima età moderna. Un esempio fra Cremonese e Parmense nel Cinquecento

Autori

  • B. Alice Raviola Università degli Studi di Milano, Italia

DOI:

https://doi.org/10.54103/2611-318X/18289

Parole chiave:

Alluvioni, giurisdizioni, Po, ducato di Parma, Stato di Milano

Abstract

Alluvioni, piene, disastri idrici hanno, da sempre, condizionato non solo il paesaggio fluviale, ma anche le relazioni fra gli attori che insistevano su un dato territorio. Con questo testo si intende offrire, senza ambizione di completezza, un esempio circa le pratiche giuridiche, le reazioni locali, le soluzioni prospettate fra le parti in un punto sensibile dell’asta del Po durante la prima età moderna: quello fra le province di Cremona e di Parma, tradizionalmente interessate dalle modificazioni morfologiche dovute al fiume. L’attenzione si soffermerà in particolare su una lite scatenatasi nel 1546 a ridosso del corso d’acqua e dei territori ghiaiosi causati dalle piene fra la località di Sommo, nel Cremonese, e alcuni beni dei Rangone, sudditi del neonato ducato di Parma e Piacenza. Alcune considerazioni inziali e conclusive andranno a evidenziare i tratti paradigmatici della vicenda, inerente non solo il problema della gestione del Po, ma pure la determinazione dei confini politici.

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Pubblicato

2022-10-30

Come citare

Raviola, B. A. (2022) «Piene, ghiare e isoloni del Po nella prima età moderna. Un esempio fra Cremonese e Parmense nel Cinquecento», Studi di storia medioevale e di diplomatica - Nuova Serie. doi: 10.54103/2611-318X/18289.