Lo scudo di Artemidora. Genere e formazione nell’“Amor di Marfisa” di Danese Cataneo
Siegfried
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Parole chiave

Ariosto
Marfisa
epica rinascimentale
studi di genere
virtù donnesca
Lucrezia

Come citare

Artico, T. (2022). Lo scudo di Artemidora. Genere e formazione nell’“Amor di Marfisa” di Danese Cataneo. AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista Di Epica, 3(I), 169–191. https://doi.org/10.54103/2724-3346/18440

Abstract

Concentrandosi sul poema epico-cavalleresco Amor di Marfisa (1562) di Danese Cataneo, il presente articolo mira a sottolineare gli aspetti della ricezione e dell’aggiornamento del modello ariostesco per quello che riguarda la questione di genere e la formazione dell’eroina. Cataneo recupera selettivamente l’eredità ariostesca, raccogliendo dal capolavoro gli spunti narrativi e tematici utili alla definizione di un canone della “virtù donnesca” e integrandoli con il repertorio della classicità, in particolare con il mito di Lucrezia. Marfisa e il personaggio di nuovo conio di Artemidora, regina d’Islanda e nuova Bradamante, sono due eroine in formazione, destinate a rappresentare – una volta compiuto il loro percorso – i gradi più alti della virtù femminile: la regina-vergine e la regina-sposata.

https://doi.org/10.54103/2724-3346/18440
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