Abstract
Il presente contributo intende indagare il ruolo e il funzionamento del sogno epifanico, vale a dire con presenza di un visitatore onirico, nel genere epico. Tramite le categorie descrittive e le procedure d’analisi della semiotica narrativa, sono prese in esame le manifestazioni oniriche come “strutture contrattuali” che esercitano il loro fare-persuasivo sul personaggio e ne modificano la competenza modale (il suo potere, volere, dovere e saper-fare). Dopo averne individuato alcune costanti (possibile stratificazione in livelli, polarizzazione tra un momento manipolatorio e momento sanzionatorio) all’interno del corpus omerico, l’indagine si focalizza sulle rese letterarie del sogno nel Mambriano (1509) di Francesco Cieco Da Ferrara e nell’Italia Liberata da’ Goti (1548) di Gian Giorgio Trissino.