Tra memoria idillica ed innalzamento ironico: la funzione letteraria delle ricordanze epiche nelle “Confessioni d’un Italiano”
Figurina Liebig n. 5, Rodomonte vinto da Bradamante (canto XXXV)
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Parole chiave

Nievo
umorismo
epica
memoria
illusioni
gioventù
onomastica
Tasso
Ariosto
Cervantes

Come citare

Delfiore, E. (2023). Tra memoria idillica ed innalzamento ironico: la funzione letteraria delle ricordanze epiche nelle “Confessioni d’un Italiano”. AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista Di Epica, 4(1), 303–321. https://doi.org/10.54103/2724-3346/20502

Abstract

Frutto della mescidanza di elementi strutturali e stilistici riconducibili a differenti generi letterari, Le Confessioni d’un Italiano evidenziano un fitto rapporto intessuto da Ippolito Nievo con la tradizione epica. Tale legame, ben più profondo di quanto non sembri, è rilevabile in numerose zone dell’opera e a differenti livelli: dalla presenza dell’Orlando furioso di Ludovico Arioto e della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, fra i libri più amati da Clara per le sue letture notturne, agli influssi di tali modelli, deducibili da un loro riutilizzo ironico per quel che concerne l’impianto onomastico dell’opera; dal paragone umoristico fra le scorribande infantili di Carlino e Pisana nei dintorni del castello di Fratta e le avventure dei paladini, fino al riferimento chisciottesco per smentire le illusioni giovanili del protagonista-narratore del romanzo.

https://doi.org/10.54103/2724-3346/20502
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