Abstract
Nonostante Teresa Bandettini (1763-1837) sia stata celebrata, in vita e dai posteri, soprattutto per il suo talento di poetessa estemporanea, che le valse l’ammissione in Arcadia con il nome di Amarilli Etrusca, le sue ambizioni erano riposte nella poesia "pensata": in particolare nel poema epico-mitologico La Teseide, edito nel 1805 e oggi quasi dimenticato. Nel contributo si entrerà nel laboratorio del testo e si evidenzieranno gli aspetti che sul piano della materia, dell’impostazione narrativa e dello stile denotano l’adesione integrale di Amarilli a una poetica classicista. Nello specifico si esamineranno l’articolazione narrativa del poema e la caratterizzazione del personaggio di Teseo, e si offriranno alcuni esempi di riscrittura dai classici latini e volgari, la cui strategia potrebbe essere stata condizionata anche dall’esperienza di improvvisatrice della poetessa.