Il fascicolo nasce come sviluppo del panel Memoria e rielaborazione dell’epica antica nella cultura settecentesca presentato al XVI Congresso di studi sul Settecento promosso dall’International Society for Eighteenth-Century Studies (ISECS-SIEDS). Si affronta qui, sotto varie forme, quella radicale transizione culturale che a cavaliere tra Sette e Ottocento seppe rinnovare, senza rinnegarlo, il fondamento classico del genere epico: un profondo processo che riguarda tanto le traduzioni, quanto la ripresa di formule e modelli, quanto l’epicizzazione della storia contemporanea, delle nuove tecnologie, della nuova scienza. Tratto caratterizzante del riuso epico è poi l’ibridazione del poema con altre forme e generi, come emerge anche nei contributi della sezione conclusiva del fascicolo, in cui sono confluiti gli interventi proposti, sempre al Congresso ISECS-SIEDS, dal panel L’Antichità nello specchio dell’Arcadia.