Abstract
Il presente contributo si propone di indagare i modelli, le fonti e le forme di una parte della produzione poetica della livornese Fortunata Sulgher Fantastici, detta Temira Parraside in Arcadia. Dopo aver tracciato i contorni del contesto culturale nel quale si inserisce l’acclamata improvvisatrice, si propone una piccola rassegna dei testi di soggetto omerico e virgiliano nei suoi Componimenti poetici del 1785, poi ripubblicati in Poesie nel 1794. Si procederà dunque con l’analisi dei componimenti: attraverso i personaggi di Andromaca, Briseide, Achille, Penelope e Didone, si tesse una trama di ritorni al passato risultante da un uso sapiente e incrociato dei modelli, che rendono il discorso lirico di Sulgher perfettamente coerente con la cultura del suo tempo.