Abstract
Nel delineare un profilo della poesia estemporanea in latino in Arcadia, con particolare attenzione ai custodiati di Crescimbeni (1690-1728) e Morei (1743-1766), il saggio propone un’analisi dettagliata della documentazione, in parte già nota in parte sommersa, per puntare l’attenzione su alcuni testi latini estemporanei degli arcadi Antonio de’ Felici, Antonio Somai, Antonio Re da Roma e Pietro Antonio Petrini, giunti a stampa; di questi si fornisce l’edizione, la traduzione e un commento delle fonti. Infine, rilevata l’eccezionalità e l’importanza di queste testimonianze – di cui si segnalano anche altre manoscritte, oggetto di lavori in corso – lo studio vuole riflettere sulle modalità di circolazione e fruizione della poesia estemporanea, pur nella difficoltà oggettiva di inquadrare il fenomeno nella sua interezza.