Borges, Dante e l'ambiguo tempo dell'arte

Autori

  • Susanna Fresko

DOI:

https://doi.org/10.13130/2035-7362/39

Abstract

È frequente in Borges il riferimento a Dante come a uno degli scrittori fondamentali per la creazione della propria poetica. I suoi Saggi danteschi e, in particolare, Il falso problema di Ugolino, consentono di rintracciare alcuni degli aspetti più pregnanti del legame che Borges stabilisce tra sé e lo scrittore toscano e di fare luce su alcuni dei principi chiave che guidano la poetica borgesiana. In particolare, l’episodio di Ugolino e, più precisamente, il verso (poscia, più che ’l dolor, poté ’l digiuno), in cui Dante trasmette l’eterna oscillante immagine di Ugolino [che] divora e non divora gli amati cadaveri, costituisce per Borges una delle massime espressioni di un principio estetico fondamentale per la propria poetica: la capacità di esprimere i fatti tramite allusioni – evitando quindi di limitarne le possibili infinite biforcazioni – piuttosto che attraverso la mera esposizione circostanziata.

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Pubblicato

2008-07-13