Un'eco d'Oriente. Sekherezada di Rimskij-Korsakov
DOI:
https://doi.org/10.13130/2035-7362/544Abstract
Oggi come in passato l'Oriente è vittima di stereotipi derivati dalla tradizione orientalistica ottocentesca che ha contribuito a plasmare una miriade di cliché esotici dai quali fatichiamo a renderci indipendenti. In questo intervento si cerca di segnalare, e in parte demitizzare, alcuni di tali luoghi comuni, con particolare riferimento al contesto musicale russo di fine Ottocento. Nel quadro dell'immaginario dell'Oriente che si sviluppa nella cultura russa si colloca la suite sinfonica Sekherezada op. 35 di Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov: temi popolari di sapore orientaleggiante si sviluppano su impianti sonori di grande effetto che trasportano gli uditori in un mondo lontano, sconosciuto, immaginato, chiamato Oriente
As a consequence of the multitude of exotic cliché shaped by the eighteenth-century orientalistic tradition, the East has always fallen victim to a series of misleading stereotypes from which we can hardly set free.The aim of this paper is to bring to light and demythologize some of those cliché, with particular attention paid to the eighteenth-century musical output in Russia. Among the Russian musical works that focus on the theme of the East is the symphonic suite Sekherezada op. 35 composed by Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov: oriental-sounding folk themes develop on impressive sonorities taking the listener to a far-away, unknown, imaginary place, called “East”.
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