Senza memoria? La conservazione delle scritture comunitarie nel Milanese (secoli XIV-XV)
DOI:
https://doi.org/10.54103/2611-318X/11536Parole chiave:
Archivi, comunità rurali, notai, Ducato di MilanoAbstract
Alla fine del medioevo quasi nessuna delle centinaia di comunità che componevano il contado di Milano aveva un proprio archivio. La conservazione di tutta la documentazione di questi comuni – verbali di assemblee, estimi, atti relativi alla gestione del patrimonio pubblico… – era dunque affidata ai notai che l’avevano prodotta. Si tratta di una situazione peculiare rispetto a quella delle regioni d’Italia più studiate, di cui il saggio intende offrire una spiegazione strettamente connessa agli equilibri sociali e politici locali.
DOI 10.17464/9788867743285