Ni crede may più essere donna. Un caso di violenza nel ducato di Milano (Parma, 1461)
DOI:
https://doi.org/10.54103/2611-318X/9850Parole chiave:
Stupro, violenza, serva, donna, casa, punizioneAbstract
Le violenze consumate in ambito domestico e familiare, pur essendo tutt’altro che infrequenti in epoca bassomedievale, hanno in genere lasciato scarne tracce di sé negli archivi soprattutto se coinvolgevano donne di basso profilo sociale. appare dunque anomalo lo spazio che i carteggi milanesi dedicano alla violenza di cui, nella primavera del 1461, fu vittima la giovane agnese de Crovaria, prima stuprata e poi selvaggiamente picchiata nell’abitazione parmigiana della ricca famiglia dei conti Manfredi, dove era a servizio. Grazie a queste fonti è stato possibile ricostruire le dinamiche di una violenza avvenuta nel segreto delle mura domestiche, avviando nel contempo una riflessione sul contesto in cui essa ebbe luogo, sulle ragioni dell’interesse delle autorità milanesi per una vicenda che in circostanze normali sarebbe passata sotto silenzio e sulle modalità con le quali fu gestita la situazione. Spicca il ruolo centrale rivestito in questi eventi dalle donne in qualità di vittime ma anche di carnefici: l’episodio di female-on-female violence che segue lo stupro a opera di antonio Manfredi rivela infatti nelle donne che ne sono protagoniste, la moglie e la suocera, un inaspettato potenziale di violenza.
DOI 10.17464/9788867742745