Abstract
Circa 350 anni fa, nell’area di Hakusan e nella prefettura giapponese di Ishikawa, due villaggi, Fukaze e Higashi Futakuchi, svilupparono – e hanno continuato a preservare – il bun’ya ningyō, il teatro di marionette combinato con lo stile di canto bun’ya, precursore del bunraku. Queste tradizioni derivano i loro racconti da storie popolari e dall’epica Heike Monogatari o Tale of the Heike. Sebbene le loro marionette siano semplici nella costruzione e utilizzino una semplice forma di manipolazione, queste tradizioni, associate ma distinte, affascinano con le loro figure uniche, lo stile di canto, le ingegnose tecniche di manipolazione, e la profonda identificazione che il popolo ha per le loro forme d’arte. Inoltre, i ruoli delle tradizioni non commerciali hanno contribuito a unire le loro comunità rurali. Con l’erosione degli stili di vita rurali in tutto il Giappone e l’invecchiamento dei praticanti più impegnati di queste forme, è difficile prevedere il futuro di queste arti. Insieme al municipio di Hakusan, le associazioni di conservazione delle forme hanno sperimentato modi per documentare le tradizioni, trovare nuove opportunità di esibizione, e promuovere le loro arti a un pubblico più ampio.