Dall’ubi amor, ibi oculus alla condilectio. Note su reciprocità, amore e conoscenza in Riccardo di San Vittore
DOI:
https://doi.org/10.13130/2035-7362/13116Parole chiave:
Mysticism, Knowledge, Love, Metaphorical languageAbstract
L’argomento che si intende sviluppare nel presente intervento è quello del rapporto di reciprocità tra amore e conoscenza nella riflessione mistica di Riccardo di San Vittore, autore di alcune delle pagine più belle sulla dignità conoscitiva dell’amore nella filosofia medievale. Si metterà a fuoco come la prospettiva mistica e il linguaggio metaforico descrivano un preciso percorso conoscitivo nel quale il soggetto si assimila all’oggetto conosciuto in una dinamica che, analogicamente, riprende la relazione tra amante e amato. In particolare, assumendo come note le riflessioni di Riccardo circa la contemplazione, avanzate nei libri quarto e quinto del De arca mystica (o Beniamin Maior), ci si volgerà all’approfondimento della dimensione trinitaria, trattata sia nello scritto sopra citato, in quanto oggetto dell’ultimo tipo di contemplazione (quello dell’intelligentia praeter rationem), sia, e soprattutto, nel De Trinitate, in quanto fonte e figura dell’amore e, dunque, del suo rapporto con la dimensione conoscitiva. Si tenterà di chiarificare la visione riccardiana circa la reciprocità di amore e conoscenza e, successivamente, si mostrerà come la forma (intensa nel senso di fonte e principio) di tale rapporto sia la vita trinitaria.
The topic that we intend to develop in this essay is the relationship between love and knowledge in the mystical reflection of Richard of Saint Victor, author of some of the most significant pages on the cognitive dignity of love in medieval philosophy. It will focus on mystical perspective and metaphorical language and how these dimensions describe a precise cognitive strategy in which the subject is assimilated to the known object in a dynamic that takes up the relationship between lover and loved one. In particular, taking as notes the reflections of Richard about contemplation, advanced in the fourth and fifth books of De arca mystica (or Beniamin Maior), we will turn to the deepening of the Trinitarian dimension as an object of the last type of contemplation (intelligentia praeter rationem), both, and above all, in the De Trinitate, as a source and figure of love and, therefore, of its relationship with the cognitive dimension. An attempt will be made to clarify the Richard’s view of the reciprocity of love and knowledge and, subsequently, it will be shown how the form (understood as source and principle) of this relationship is the Trinitarian life.
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