Efficacia della vaccinazione e della ventilazione non invasiva su un paziente critico nefrotrapiantato positivo a COVID-19: un case report

Abstract

ABSTRACT

INTRODUZIONE: Durante la pandemia da Covid-19, la popolazione immunodepressa è stata ad alto rischio di infezione grave da SARS-CoV-2 e di ricovero in terapia intensiva. Al momento della stesura era presente in letteratura una quantità modesta di evidenze riguardanti l’efficacia in questi soggetti della vaccinazione anti COVID-19, della ventilazione non invasiva e della pronazione.

PRESENTAZIONE DEL CASO: Questo case report prende in esame l’iter clinico di un paziente maschio, di anni 60, nefrotrapiantato con insufficienza renale residua e in terapia con farmaci antirigetto, che è entrato nel reparto di terapia per insufficienza respiratoria in polmonite covid, vaccinato con due dosi per Sars-Cov-2. In UTI eseguirà 4 cicli di pronazione in NIV con maschera full-face prima della decisione all’intubazione.

CONCLUSIONI: Dagli studi presi in esame emerge che i soggetti trapiantati di organi solidi sviluppano una risposta immunitaria al vaccino anti COVID-19 nettamente inferiore rispetto ai gruppi di controllo sani o alla popolazione generale. La terapia immunosoppressiva pare essere il più importante fattore di rischio associato al fallimento della sieroconversione ma sono presenti anche altri fattori di rischio. Per quanto riguarda la sospensione dei farmaci anti rigetto è emerso che nei pazienti asintomatici o con sintomi lievi, è utilizzato principalmente un approccio di “vigile attesa. Ulteriori aspetti analizzati sono stati la scelta tra le diverse modalità di somministrazione della ventilazione non invasiva, la tipologia di pazienti per i quali sono consigliate ventilazione non invasiva e pronazione e l’impatto di quest’ultima sugli scambi respiratori, anche in rapporto alla durata della stessa.