DA “I CLASSICI IN DIALETTO” AI “CLASSICI DEL DIALETTO” NELLA MANUALISTICA SCOLASTICA E POPOLARE TRA IL 1861 E IL 1930

Autori

  • Michela Dota

DOI:

https://doi.org/10.13130/2037-3597/11295

Abstract

L’intervento intende mettere in luce il rapporto tra i classici e il dialetto nella manualistica scolastica e popolare tra il 1861 e il 1930. In particolare, dalla disamina del corpus di testi raccolto per l’intervento, raffrontato con gli studi esistenti sull’argomento, si intende mostrare l’evoluzione del binomio classico-dialetto nel suddetto arco cronologico. Nel secondo Ottocento le versioni dialettali della Commedia dantesca e le versioni di alcuni passi dei classici greci e latini sono accomunate da un generico scopo pedagogico e istruttivo; inoltre, costituiscono il primo passo per una nobilitazione riflessa dei vernacoli (in particolare di quelli che non possono vantare una solida tradizione letteraria) tramite il confronto con i classiciper eccellenza. Questa fase è propedeutica al ribaltamento di prospettiva, nel rapporto italiano-dialetti, avvenuto negli anni Venti del Novecento, quando è incentivata la costituzione di un canone della letteratura orale popolare e dialettale. Negli eserciziari impostati sul metodo comparatistico è l’italiano a doversi misurare col potenziale espressivo dei vernacoli, tanto delle future Fiabe italiane, quanto dei classici dialettali già consacrati.

 

From “classics in dialect” to “classics of dialect” in school and popular manuals between 1861 and 1930

This paper highlight the relationship between the classics and dialect in school and popular manuals between 1861 and 1930. In particular, from the examination of the corpus of texts collected, compared with the existing studies on the topic, we intend to show the evolution of the classical-dialect binomial in the aforementioned time period. In the second half of the nineteenth century, versions of Dante’s Commedia in dialect and some passages of Greek and Latin classics shared a generic pedagogical and instructive purpose; moreover, they constituted the first step in the refinement of the vernacular (in particular for those that did not have a solid literary tradition) through comparison with classics par excellence. This phase was propaedeutic to the reversal of perspective, in the Italian-Dialect relationship, which took place in the 1920s, when the establishment of a canon of popular and dialectal oral literature was encouraged. In a comparative light, Italian had to measure itself with the expressive potential of the vernacular, also for the future Italian Tales, which were already consecrated dialectal classics.

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Pubblicato

2019-02-26

Fascicolo

Sezione

LINGUISTICA E STORIA DELLA LINGUA ITALIANA