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N. 7 (2022)
Ciò che caratterizza in modo particolare questo settimo numero di Prassi ecdotiche della modernità letteraria (in realtà il nono fascicolo, essendo usciti nel 2019 e nel 2020 i numeri 4/1 e 4/2 e 5/1 e 5/2) è la presenza – nella sezione “Convegni e incontri aperti” – di un breve ma particolare scritto di Pasquale Stoppelli, presentato sia in italiano sia inglese, per poterne permettere la lettura a un ampio numero di giovani studiosi (e di studenti) non solo italiani: L’arte del filologo in 15 punti (a uso dei giovani adepti). Nei quindici punti richiamati dal titolo, infatti, Stoppelli delinea l’habitus di chi lavora a stretto contatto con il testo: il filologo, dunque, il quale deve avere ben presente alcune “regole” – non codificate ma fondamentali – per svolgere al meglio la funzione di “mediazione tra l’autore e il lettore” che gli spetta. Nella stessa direzione di un suggerimento metodologico per “giovani adepti” si pongono anche le osservazioni sul breve libro di Christian Genetelli Un’inedita e ignota recensione di Giacomo Leopardi («L’ombra di Dante»), significativo esempio di come uno studio storico-filologico debba tenere presente i tre stadi del cercare e trovare, indagare e contestualizzare, leggere e interpretare.